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Sinossi:
“Gli studi sino ad oggi condotti sui documenti dell’Archivio di Sotto di Firenze e su altre fonti scritte, documentarie e non, hanno permesso di fare luce su non pochi fatti relativi all’attività di orafi, bronzisti e scultori in quel delicato momento di trapasso che immediatamente precede il costituirsi di veri e propri opifici granducali. Nella seconda metà del Cinquecento alcuni maestri, indipendenti od attivi nelle botteghe esistenti agli Uffizi, produssero manufatti di eccellente qualità […]” (dalla Premessa di M. Scalini)